Contrastare le nuove forme di povertà, una categoria di persone in difficoltà, pressocchè invisibile ma purtroppo in costante aumento, è lo scopo primo della Fondazione Pellegrini che cerca di realizzare attraverso il ristorante Ruben ed i progetti che da esso traggono spunto: progetti che abbiamo definito “oltre il cibo” attraverso i quali vogliamo aiutare i nostri commensali a ritrovare il posto nella società che loro competeva prima dell’inizio delle difficoltà, cioè favorirne le ripartenze.
In particolare con #cisiamo7 vogliamo proprio porre alla attenzione di tutti il tema della dimensione e della specificità di questa categoria dei nuovi poveri, che, considerata fenomeno transitorio derivato dalla crisi del 2008 e anni successivi, si sta dimostrando invece essere diventata una vera e propria fascia sociale, sempre in bilico tra assuefazione allo status quo e capitolazione verso la gravissima indigenza.
Questa trasformazione di una fascia sociale che fino a pochi anni fa viveva in modo dignitoso con possibilità di accesso a molti dei beni strumentali che la società propone, in fascia ascritta alla indigenza, rappresenta la genesi delle nuove povertà .
Oggi con il termine “nuove povertà” non ci si riferisce solo ad una fragilità economica oggettivamente misurabile, ma ad un senso di insicurezza, di instabilità, una zona grigia sempre più ampia, dove povertà è anche fragilità di relazioni, precarietà lavorativa e insicurezza sociale. Condizioni che producono di fatto un’esclusione sociale meno visibile, ma che ha ripercussioni molto importanti sulle storie individuali e familiari.
Queste storie, che stazionano in una zona grigia, sono quelle a cui abbiamo deciso di dare una risposta, articolata e progettata per restituire visibilità e dignità alle persone e alle famiglie promuovendo, sostenendo e accompagnando il loro rientro a pieno titolo nella società.
Lo scorso anno a #cisiamo6 presentammo l’idea di creare un luogo che possa aiutare i nostri commensali, ed altri cittadini in prossimità geografica con analoghe difficoltà , a superare le stratificazioni di difficoltà materiali ed immateriali accumulate e riaffrontare il challenge di una ripartenza.
La nostra fondazione ha proseguito con l’approfondimento del progetto in collaborazione con molte delle persone, organizzazioni ed enti, ed è arrivata alla determinazione di lanciare il progetto esecutivo con l’indispensabile e subordinante supporto di quanti hanno e vorranno aderire alla sua realizzazione.
Il dibattito di @cisiamo7 vorrà essere la base fondante di questo progetto sia in termini di definizione del bisogno che in termini di coerenza ed efficacia della risposta.
Nella prima tavola rotonda abbiamo discusso quindi i presupposti teorici di questo progetto confrontandoci con chi ha approfondito e studiato i fenomeni connessi ai percorsi di impoverimento e gli effetti sul futuro di chi, singoli o famiglie, ne è coinvolto.
“La sfida delle ripartenze nei percorsi di impoverimento” è stato il titolo della prima tavola rotonda che ci ha visto dialogare con docenti di Università di Milano Bicocca e Università Cattolica del Sacro Cuore, stimolati dall’esito della prima fase della ricerca promossa e finanziata dalla nostra Fondazione .
Nella seconda tavola rotonda abbiamo dibattuto del modello di intervento che, come l’esperienza di Ristorante Solidale Ruben ci ha mostrato, prevede la creazione di un “luogo deputato”, in questo caso non al ristoro ma alle ripartenze.
“I luoghi delle ripartenze a Milano” quindi il titolo del secondo momento di confronto, che ci ha visto dialogare con gli esperti, urbanisti, architetti, e l’Assessore ai servizi sociali del Comune di Milano per vedere confermata la coerenza di progetto R-start con le moderne trasformazioni urbanistiche e sociali. L’obiettivo è stato quello di verificare la congruenza di un progetto ad elevato tasso di innovatività con la naturale trasformazione della città.
Vogliamo trasferire in un luogo fisico deputato alle ripartenze, lo stesso spirito di solidarieta che si è creato tra i commensali del Ristorante Ruben e tra loro e i nostri volontari affinche questa solidarietà sia un supporto importante nella ricerca di un modo riappropriarsi della propria vita attraverso nuova ripartenza . Ripartenza per la quale i nostri commensali, dopo il Ristoro del ristorante Ruben potranno trovare la necessaria motivazione e i necessari strumenti per ritornare nel mondo del lavoro proprio attraverso questo progetto
Per molti infatti la difficoltà per il ritorno al lavoro ed ad una autonomia economica non è tanto quella della assenza di una specifica professionalità o della indisponibilità di lavori ma il superamento di un disagio creatosi nei confronti del mondo del lavoro nelle sue varie componenti sia a causa della sua perdita che a causa dei numerosi tentativi , falliti, di recuperarlo.
La caratteristica trasversale che infatti abbiamo riscontrato è la sensazione che le apprensioni causate dallo stato di indigenza in cui sono precipitati li porta ad accettare e ad adattarsi allo status quo per evitare ulteriori frustrazioni e sofferenze causate dalla ricerca senza successo di un nuovo lavoro
Crediamo che il superamento di questa difficoltà possa avvenire all’interno di un luogo di relazione che abbia come finalità quella di “generare motivazioni” e riconnettere quindi le persone con un progetto di vita sostenibile.
Questo luogo lo abbiamo chiamato R-start ed è stato al centro della riflessione e del dibattito