Lunedi 24 agosto abbiamo riaperto dopo una piccola pausa estiva che ci ha fatto ritrovare forze ed energie per affrontare le nuove sfide.
Da questa settimana abbiamo interrotto il servizio di consegna della cena da asporto, che ci ha accompagnato dal 23 febbraio e che dall’8 giugno anticipava i due turni di cena a Ruben. La riapertura della sala dopo la pausa estiva è per noi conferma della possibilità di tornare a condividere il momento della cena, seppur con tutte misure di prevenzione sanitaria che a Ruben continuiamo a mantenere a tutela di tutti ( abbiamo deciso di non abbassare la guardia in questo delicato momento, adottando l’intero protocollo e continuando con tutte le procedure, comprese quelle non più previste dalla normativa). Le famiglie e persone che accedevano al servizio di asporto sono nel tempo diminuite, passando dalle duecento cene distribuite giornalmente durante il lock down alle 40 dell’ultima settimana, e sono state accompagnate a tornare alla fruizione della cena in sala.
Con la chiusura dell’asporto, Ruben torna alla sua naturale vocazione.
Siamo convinti, più di prima, che la crisi economica e sociale generatasi dall’emergenza sanitaria che ha coinvolto tutti abbia colpito in modo più duro le fasce di popolazione più fragili, gettando nello sconforto chi ha perso il lavoro e chi lo stava cercando, offrendo scenari e prospettive non edificanti e caratterizzate da estrema incertezza.
Per questo è necessario che Ruben torni a offrire quel supporto che trova nella dimensione relazionale il suo nucleo originario, oggi più di prima i commensali hanno necessità di trovare “accoglienza della propria storia”, spesso caratterizzata da fatica, disillusione, disorientamento e adattamento per rinuncia ad un presente che non lascia spazio all’immaginare una prospettiva di riscatto.
Come prima e oggi più di prima, è quindi importante recuperare l’aspetto relazionale e di vicinanza (nonostante il distanziamento fisico) caratterizzante da sempre la nostra esperienza per offrire una prima risposta a questa crisi accogliendo il vissuto di chi la sta attraversando con più fatica: chiacchierare, cenare con qualcuno, ma anche solo ridare valore e senso a un semplice “come stai?” che può racchiudere un gesto di cura e attenzione importante verso l’altro.
Si può cadere da soli ma è importante rialzarsi insieme, e a Ruben questo è possibile.
Ripartiamo da Ruben.