Prosegue il nostro impegno in questa fase di emergenza generalizzata, sanitaria, economica e sociale, di cui continuiamo a vedere gli effetti. Abbiamo sempre detto che Ruben è un osservatorio privilegiato e lo confermiamo, un osservatorio ampio e dinamico sui percorsi di impoverimento e sulle fragilità economiche e sociali generate dalla crisi del 2008, e aggravati dalla situazione attuale a cui si aggiunge la parte di popolazione che sta entrando in difficoltà.
Dobbiamo ammettere che quello che stiamo osservando ci preoccupa seriamente: le storie che stiamo raccogliendo ci mostrano numeri alti di persone e famiglie che stanno precipitando verso condizioni di estrema difficoltà economica, a dimostrazione che quello che stiamo vivendo non è un “tempo sospeso”. Infatti le vite di tutti vanno avanti (evidentemente peggio di prima ma di certo non sono ferme), i negozi sono chiusi non sospesi (stipendi, affitti, costi, mutui, ecc. proseguono), le emozioni che ci attraversano mutano, evolvono e non fermano il loro percorso ma ci accompagnano, le famiglie crescono e i mutui, i pagamenti, gli affitti di certo non sono sospesi. Questo tempo non sospeso e le storie che quotidianamente sentiamo di vecchi e nuovi commensali, ci fanno pensare che l’effetto più devastante di questa situazione rischia di essere la scomparsa della rappresentazione di un futuro percorribile e praticabile da investire di speranza e sulla quale posizionare un progetto di vita sostenibile. La capacità “immaginale”, che muove i singoli e le comunità rischia di spegnersi sotto le ceneri della crisi. Ruben invece un prospettiva vuole averla e deve averla per poterla dare, per questo abbiamo deciso di lavorare su due fronti in contemporanea: da un lato proseguire nel rispondere al bisogno quotidiano delle persone, perché questo tempo non ha mai sospeso il nostro agire, al massimo lo ha modificato e adattato alle nuove disposizioni e al bisogno. Dall’altro non è mai stato un tempo sospeso per il pensiero, l’analisi e la progettazione, per questo abbiamo continuato a lavorare e iniziato da subito a costruire una “fase due”, che per noi non è soltanto legata al tema della forma del proseguire del nostro progetto, ma nasce anche e soprattutto dal bisogno di immaginare un futuro possibile all’interno di uno scenario complesso, che offra a tutti l’opportunità di tornare a “immaginarsi” e nel nostro caso a progettare e ideare percorsi di sostegno possibili. Le parole della giornalista Francesca Folda rappresentano molto bene il nostro impegno: “Abbiamo bisogno di una versione di futuro che ci faccia venir voglia di rimboccarci le maniche per realizzarla.”
E a noi la voglia non manca!
Ecco quindi gli aggiornamenti #CISIAMO della settimana:
- “Telefono Ruben”: proseguono ininterrottamente le telefonate quotidiane ai/alle commensali. Le volontarie sono aumentate e ad oggi copriamo tutti i giorni dal lunedì al venerdì! Abbiamo inoltre deciso che, oltre a far sentire la presenza di Ruben e raccogliere eventuali bisogni, vorremmo che queste telefonate ci aiutassero a creare una vera e propria mappa dell’evoluzione sociale di questo momento, tenendo come item da osservare: la situazione lavorativa, quella abitativa e quella socio/relazionale. Il bisogno è quello di raccogliere dati nella fase di transizione per poter immaginare e anticipare scenari sui quali dovremo costruire le nuove linee di intervento. Un modo per noi per essere vicini ora, guardando già anche al dopo.
- Nuovi tesseramenti: come anticipato nel precedente diario, abbiamo dato la possibilità ad alcuni nostri enti segnalatori, di inviarci famiglie e/o persone in difficoltà a causa proprio dell’ attuale emergenza sanitaria/economica, le tessere emesse ad oggi sono 22, per un totale di 55 persone (minori e adulti). Questo dato ci mostra che, nonostante “l’eccezionalità” del tesseramento, stiamo registrando più di un tesseramento al giorno di persone che afferiscono a quelle categorie colpite da questa situazione.
- Video chiamate ai volontari: questa settimana la prima video chiamata con i volontari trasversale ai turni settimanali. Abbiamo aggiornato su come procede Ruben, ci siamo chiesti come stiamo, accolto la curiosità dei volontari che non stanno venendo, condiviso prospettive sul futuro. Questa “nuova esperienza” di incontro, oltre ad essere utile per alimentare la riflessione, fa sentire a Ruben la vicinanza e il sostegno di chi ha alimentato e alimenta ancora lo spirito del progetto.
- E a proposito di futuro cogliamo il suggerimento del Presidente dell’Associazione volontari di Ruben che ci ha chiesto di pensare a come i volontari possano dare una mano restando a casa. Ecco una proposta che faremo all’Associazione: il nostro progetto ha necessità di analizzare e studiare dal punto di vista sociale, economico e del mercato del lavoro questa situazione per iniziare a ipotizzare scenari futuri. Questo lavoro di ricerca, analisi e sistematizzazione delle informazioni possiamo renderlo ancor più dettagliato e completo con il supporto di “ricercatori a domicilio”. Presenteremo a giorni il progetto all’Associazione.
- Prosegue l’aggiornamento della pagina Facebook Ristorante Solidale Ruben, vi rinnoviamo l’invito a condividere i nostri post, soprattutto quelli contrassegnati dall’Hashtag #CISIAMO, perché contengono informazioni utili che vorremmo divulgare il più possibile, e a scriverci se avete suggerimenti.